Guglielmo Lepre

(nick GRUPSOM - C.te ETNA)

Presenta


 

DIE DEUTSCHE BLOCKADE BRECHER
(I Violatori di blocco della Germania)


Si rende noto che il presente lavoro è stato depositato sia su supporto magnetico sia in formato cartaceo, presso uno studio legale di fiducia onde tutelarne la proprietà letteraria ed evitare il ripetersi di meschine ed indebite appropriazioni , come già accaduto.Il materiale è a disposizione di chiunque intenda farne oggetto di studio o consultazione,ma si fa esplicito divieto di utilizzo per meri fini di lucro o commerciali e comunque mai senza previa autorizzazione dell'autore.

PARTE SECONDA

NAVI CHE FORZARONO IL BLOCCO QUALI NAVI DA RIFORNIMENTO

E NAVI DA PREDA CHE FORZARONO IL BLOCCO

La situazione: Le navi da trasporto, rifugiatesi in un porto neutrale all'inizio della guerra ed utilizzate dalla Direzione della guerra sui mari per il rifornimento delle unità da guerra, che esercitavano azioni di disturbo ai traffici nelle acque oceaniche, meritano un capitolo a sé.
Alcune, dopo esser state utilizzate per i rifornimenti, forzarono il blocco sulla rotta Giappone-Europa.
L'azione di rifornimento agli incrociatori ausiliari ed agli incrociatori oceanici tedeschi non era prevista. L'attrezzamento delle navi in porti neutrali incontrò difficoltà notevoli.
Vanno inoltre ricordate le navi catturate da unità da guerra tedesche operanti nell'Oceano. Quasi tutte le navi da preda stavano al comando di capitani di mercantili. Fra essi, solo pochi erano ufficiali di riserva. La maggior parte non aveva prestato nemmeno il servizio militare.
Dovettero essere nominati comandanti straordinari. Difficilmente gli ufficiali di Marina in servizio attivo potevano assolvere un compito del genere, poiché difettava loro l'esperienza della navigazione mercantile. I comandanti degli incrociatori e degli incrociatori ausiliari che operavano nell'Oceano affidarono quasi sempre a questi ufficiali da preda anche la soluzione di problemi nautici, ed espressero poi gli elogi per il preziosissimo aiuto dato nel corso delle operazioni.
Basti ricordare il tenente di Marina e capitano del Lloyd,Warning, che ricevette dal comandante dell'incrociatore ausiliario " Pinguin", il capitano di Marina Krüder, l'ordine di portare le navi norvegesi da preda " Storstad " e l'aiuto posamine " Passat " attraverso il Canale di Boss, fra la  Tasmania e l'Australia Meridionale, e sino alle acque fronteggianti i porti di Adelaide e di Melbourne, e che in tale occasione il "Pinguin " posò mine persino dinanzi a Sidney, a Port Hobart (Tasmania) ed all'ingresso occidentale di Adelaide.
Warning portò brillantemente a termine la difficilissima impresa.
In prima fila fra le navi che forzarono il blocco, espletando uno speciale incarico,si colloca la motonave "Rio Grande", del capitano J. Heins,di 6062 tsl..

Poco prima dello scoppio delle ostilità, così come altre della Hamburg-Süd, aveva cercato rifugio in un porto brasiliano.
La sua riuscita partenza da Rio Grande do Sul e le successive avventure meriterebbero una trattazione  a parte , qui ci limitiamo , in modo sintetico, a esporne i fatti di maggior rilievo.
Tutto ebbe inizio da una improvvisata galoppata del Secondo di bordo,Willem Ehrhardt , lungo la banchina d'ormeggio della nave , senza la benchè minima cognizione o esperienza di equitazione.
Il fatto,nato forse per gioco o per scommessa,attirò l'attenzione del Capitano De Reis,comandante dell'aereoporto militare che non si sottrasse all'obbligo di complimentarsi con l'improvvisato cavaliere. Divenuti amici a seguito di questo episodio , fu chiara la benevolenza del brasiliano e soprattutto la disponibilità ad esplorare le acque antistanti iol porto con i suoi aerei.
Era di capitale importanza, prima di tentare la partenza, sapere cosa ci fosse ad attenderli al largo .
Naturalmente il problema  non era soltanto questo : spie inglesi , addetti navali , personale diplomatico e commerciale , erano sempre vigili ad ogni più piccolo particolare che riguardasse i mercantili tedeschi . Imbarco di provviste , imbarco di carburanti e lubrificanti , le chiacchiere dell'equipaggio quando questi si recava a terra in franchigia , fin nelle più remote bettole della città.
Tramite l'Ambasciata tedesca,intanto, giunsero ordini ben precisi per la Rio Grande , qualora fosse riuscita a lasciare quel porto : rifornire un corsaro tedesco  in un punto ben preciso dell'oceano .
Trabocchetti , false notizie divulgate ad arte e altri espedienti , convinsero Heins che la miglior soluzione era partire senza alcun preavviso , ma comunque con il benestare delle autorità marittime locali onde evitare problemi a navi connazionali in altri porti .
Gli inglesi avevano fatto capolino a qualche distanza dalla costa ma grazie agli aerei di De Reis, ogni loro mossa era tenuta sotto controllo.
Fu imbarcata una Radio supplementare per disporre di altre frequenze ,decidendo fra mille incertezze, di provarne il funzionamento ancorchè a bassa potenza. Sfortunatamente i segnali furono intercettati e provocarono l'intervento delle autorità con conseguente sequestro dell'apparecchio.
Senza demordere , Heins decise l'imbarco di un secondo apparato radio , questa volta senza collaudarlo , sperando che non sorgessero problemi una volta in mare.
Senza informare nessuno nè del bordo nè del personale di terra , Heins riceve conferma di partire il 31 Ottobre.
Puntuale come un tedesco che si rispetti, alle 18.03 del giorno stabilito , la Rio Grande molla gli ormeggi facendo subito rotta per il punto convenuto per il rifornimento dell ' incrociatore ausiliario , a circa 1700 miglia dal porto.
Uscita dalle rotte più abituali e trafficate , la Rio Grande deve fermare le macchine per alcune avarie ai motori e soprattutto per provvedere a camuffare la nave in una similare britannica onde evitare problemi di avvistamento.
Il 9 Novembre,alle 09.30 , le vedette avvistano il connazionale ,il corsaro THOR ,e oltre ai rifornimenti da passargli , Heins viene informato che deve sobbarcarsi di ben 350 prigionieri catturati dal corsaro nel corso delle sue scorrerie , ben sapendo che non ha posto per tutta quella gente.
Ma , come sappiamo , un ordine è un ordine , e sistemati alle meno peggio i prigionieri , Heins fra cambiare nome ed aspetto alla sua Rio Grande per maggior tranquillità.
Lasciato il Thor , la nave riprende rotta verso Nord , mentre l'equipaggio s'industria nel cercare di dare il maggior comfort possibile alla messe di prigionieri imbarcati , riuscendo perfino a mettere insieme un adeguato numero di mezzi di salvataggio per tutti,nessuno escluso,nel caso la
nave fosse costretta ad autoaffondarsi o comunque a soccombere contro qualche avversario in perlustrazione.
Non mancarono fatti tali da testimoniare , nel dopoguerra , sentiti apprezzamenti verso Heins e nello stesso tempo i buoni rapporti fra personale  tedesco e prigionieri.
Durante la navigazione non mancarono numerosi avvistamenti di altre unità e un po' per fortuna e un po' per le manovre esperite da Heins , la Rio Grande riuscì a eludere i tentativi di intercettazione.
Il 9 Dicembre la stazione radio di bordo ricevette l'ordine di dirigere per Bordeaux , e tentando di dare conferma Heins comprende che la radio ad onde corte non funziona : un bel guaio davvero , considerando che la nave era oltretutto in anticipo sul ruolino di marcia previsto.
Messa la prua verso la destinazione ordinata , la Rio Grande incontra altre navi , fra cui la Tropic Sea catturata dal corsaro Orion , che qualche giorno dopo finirà vittima del sommergibile inglese Truant.
A sole 30 miglia dalla salvezza,Heins si trova in difficoltà non potendo segnalare  il suo arrivo e con la sola speranza di essere avvistato da qualche ricognitore tedesco in perlustrazione .
Il 13 Dicembre, con mare liscio come una tavola,le vedette scrutano sempre più ansiose mare e cielo : quelle condizioni erano l'ideale per un attacco di sommergibile.
Rompendo ogni indugio,Heins decide di far rotta verso Bordeaux , e avvistati i due fari di La Coubre e Corduan , riesce e determinare la rotta migliore per effettuare l'atterraggio nella foce della Gironda. Fu proprio in quel torno di tempo che la Rio Grande venne avvistata dalle vedette tedesche
poste a sorvegliare gli accessi al fiume. Superate le perplessità dei suoi connazionali e riuscitosi a far identificare , Heins mette a tutta forza le macchine per poi dar fondo all'ancora alle
18.20 nella rada interna,dopo un viaggio avventuroso ma che aveva ancora una volta dimostrata l'eolevata preparazione e professionalità degli equipaggi mercantili.

 

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Pag. 10

Guglielmo Lepre (Etna)

 

Grupsom - Sommergibili Mediterranei